La strada ed il ponte romano di Gallo Matese

L'archeologo Amedeo Maiuri, nel 1929 [1], parla di una antica strada romana alle pendici del Monte Maio (m. 1302, a sud del Lago del Matese), al valico di Pretemorto (Miralago) dietro una casupola diruta, al confine tra Terra di Lavoro e Molise, sulle pendici della "Serra delle giumente", a quota 1239, in direzione da Nord-Ovest a Sud-Est. Il Maiuri presume che la strada sia non anteriore al primo secolo dell'Impero romano con Dante Marrocco che ipotizza [2] che i romani, durante i 35 anni di guerre che essi condussero sul Matese contro i sanniti,  costruirono questa strada, come era loro abitudine fare, per non gettare allo sbaraglio il loro esercito: almeno quindi dal quarto secolo dopo Cristo doveva esistere una strada romana sul Matese. Mentre in L'Antica Alife [3] pag. 48 e seguenti, sempre il Marrocco ipotizza che la strada sia stata costruita ancor prima, dai sanniti per dar modo alle loro armate di scendere a valle verso Alife e che i Romani non abbiano fatto altro che pavimentarla.

 

Ma la strada descritta dal Maiuri NON è la strada di Gallo Matese in località Vallelunga!

La strada descritta dal Maiuri si trova in località "Serra delle giumente" e Ullanito (da Marrocco in L'Antica Alife [3]), tra il comune di S. Gregorio Matese Castello del Matese e non a Gallo Matese in località Vallelunga, a più di 25 km dalla nostra strada romana.

 

Michele Tuono, in Sannitica [4], elenca gli studiosi, quali Russo [5], Miele [6] e Conta Haller [7], che hanno cercato di fare luce sulle strade romane nel Sannio, tra Monterodunie Vallelunga, ma non crede che su una strada a precipizio sulla forra di Pesco Rosso potesse passare un carro sannita o romano.

 

La strada romana di Gallo Matese, si inerpica, a partire dalla pianura del Volturno, sul versante di Venafro, su per la costa del monte Pesco Rosso ed il fosso dei Maragoni fino a Gallo Matese ed oltre percorrendo, secondo mie ricerche, le zone di: "Miaraun, Fəllcar, Petrəmont, Acqua dəll'ac'ra". E' da presumere che questa fosse una via di comunicazione tra le zone più interne del Matese, la via Abebuzia sul versante alifano, la via Latina sul versante venafrano (ricerca della scuola media statale “Giovanni XXIII” [8] )  

E' anche possibile che questa strada continuasse poi fino a congiungersi con quella della Serra delle giumente ma è anche probabile che a Gallo, in località Monte, si dividesse in due, ma questa è un'altra storia che sarà a breve spiegata.

Di seguito potete ammirare ciò che rimane della strada romana.

Non riuscite a vedere le tracce? Vi consiglio di andare a vederle di persona.

 

Strada Romana

Un video:

I resti si trovano in una bellissima ed incontaminata oasi naturale, rimasta selvaggia perchè impervia, inaccessible. Di fronte ai resti della strada vi è la forra di Pesco Rosso con la “sava rossa” che scorre nella gola e dove è possibile fare rafting. La zona è comunque molto pericolosa e inadatta a essere percora da inesperti; lo stesso dicasi per la sava, estremamente pericolosa. Vedi questa pagina: Pesco Rosso

 

  Pesco Rosso

Sarebbe estremamente positivo recuperare e preservare questa antica strada di comunicazione e l’ambiente in cui si trova.

 

 

Ed il Ponte?

A breve una foto del Ponte Romano sul fiume Sava (che diventa poi Rave a Vallelunge e Rava delle Copelle in località Monteroduni, vedasi http://www.igmi.org/ware/quindi cercare rava e sava per verifica).

 

Riferimenti utili.

  • [1] Maiuri, Nozioni Di Scavi Di Antichità del 1929, n. 1-2-3 pagg. 33-38
  • [2] Dante Marrocco, "Piedimonte", Napoli, 1961, p. 48.
  • [3] Dante Marrocco, L'Antica Alife.
  • [4] Michele Tuono, "La Valle Perduta. Note di topografia storica sui confini tra le Diocesi di Isernia e di Alife nel 985". In Sannitica, Rivista Molisana di Storia e Letteratura.
  • [5] Sulla sopravvivenza pressoché intatta, della rete di mulattiere, dall’epoca preromana, ed oltre, cfr. Flavio Russo, Dai sanniti all'esercito italiano. La regione fortificata del Matese, p. 83 e sgg.
  • [6] F. Miele, Rinvenimenti di epoca ellenistica romana, in Il territorio tra Matese e Volturno, p. 60.
  • [7] G. Conta Haller, Ricerche su alcuni centri fortificati in opera poligonale in area campano-sannitica, Napoli 1978, p. 41n.
  • [8] Ricerca della scuola media statale “Giovanni XXIII” di Gallo Matese e sezione distaccata di Letino. 1989 pp. 11 e seguenti.
  • [9] Domenico Caiazza (a cura di), Il territorio tra Matese e Volturno, Capriati al Volturno (CE), 1997. Pubblicazione del convegno tenutosi a Capriati al Volturno.